Giuseppe Marchiori

Idee sul tempo

Molto spesso si crede che il tempo attuale sia in netta antitesi con un non lontano passato. La ricerca pittorica allora assume aspetti diversi, si ribella a leggi, a forme, a valori di un presente che sembra aver risolto i problemi attuali e di averli superati in un rapido corso di eventi.

Oggi o si e disposti a percorrere delle vie, in apparenza nuove, o si e pronti a lanciare una sfida al presente, che spesso, in modo troppo rapido, diventa passato. La salvezza allora consiste proprio nella razionale ricerca di un invisibile quid, che affascina per la sua irrompente mobilità.

In una simile situazione una giovane artista, come Luciana Cicogna, si volge all'interiorità, senza sentirsi così estranea al suo tempo, cercando invece di scoprirne la vera dimensione spirituale. Questo è l'unico modo di non perdersi nel caos, o di lasciarsi prendere dalle curiosità troppo esterne. E la giusta reazione è venuta così, seguendo un metodo preciso, senza lasciarsi ingannare dall'esteriorità di appariscenti ricerche troppo facili o troppo ingegnose. Luciana si è imposta invece un tipo di semplicità riflessiva, molto difficile da realizzare in un tempo come il nostro, in cui si tentano troppo spesso le vie di uno sperimentalismo esteriore, e destinato materialmente a corrompersi e a cadere nel vuoto.

Il rifugio nella propria interiorità non è, per Luciana, una fuga: è invece una severa conquista, che l'avvicina idealmente all'austera figura morale di una pittrice veneziana, Bice Lazzari, che ha creduto soltanto in una autentica disciplina intellettuale, nei valori di una ricerca di stile, senza una minima concessione agli aspetti di una facile modernità. Luciana è riuscita a raggiungere delle immagini di estrema purezza, di un carattere lirico che si afferma attraverso una musicalità coloristica di toni semplici, di una misteriosa umiltà, di un'intima armonia.

Penso che questi dipinti possano definirsi metaforicamente come "il silenzio delle cose", proprio in un periodo in cui abbondano le presenze chiassose e presuntuose.

Non so se quanto ho scritto qui sopra corrisponda a un'arte tanto gentile e riservata. Ma questa è l'impressione che si prova davanti a composizioni di una rigorosa semplicità, e di un raffinato gusto coloristico. Sono nature morte che rientrano nell'ambito di una esatta misura strutturale, ma sempre nei limiti di una limpida grazia fantastica. Forse l'arte di Luciana si definisce così, raccolta, a un tempo, e severa nella sua concentrazione contemplativa.

1980